Il 23 novembre 2024, presso l’aula Magna del dipartimento di Architettura – Università Roma Tre, si sono celebrati i 40 anni di attività dell’organizzazione, alla presenza di decine di volontarie e volontari provenienti da diverse sedi italiane di PROCIV-Arci. «Tra di noi ci sono molti soci fondatori che firmarono l’atto costitutivo di quel 1984, incluso il primo presidente che, nonostante l’età avanzata, è felice di guardare i passi fatti in questi decenni» ci dice Celestino Moruzzi, presidente nazionale di PROCIV-Arci. E continua: «Oggi vogliamo ricordare quel tragico 1984 insieme a tutte le tragedie recenti, non per ultima l’emergenza Covid, in cui ci siamo sempre stati dando sollievo e aiuto a chi soffre». Oggi PROCIV-Arci conta 160 associazioni in Italia con una colonna mobile di 4mila volontarie e volontari formati per fronteggiare ogni emergenza. Un’associazione di volontariato che negli anni si è evoluta, puntando sempre all’obiettivo della tutela delle persone e del territorio, non più però con le sole azioni di soccorso ma con tantissime attività di prevenzione dei rischi e diffondendo una cultura della sicurezza nelle comunità locali. «Un modello di cittadinanza attiva di cui vantarsi e che con difficoltà altri Paesi europei riescono a replicare», il parere di Sisto Russo, direttore dell’ufficio Volontariato e Risorse del Servizio Nazionale presso il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. «Come Dipartimento sappiamo di contare su di voi. La prossima sfida è quella di mantenere alto il livello di partecipazione, soprattutto per i più giovani che si affacciano al mondo del volontariato. Occorre portare la vostra esperienza nelle scuole e nelle università dimostrando che lavoro e volontariato assieme, diventano una scelta doppiamente premiante per chi la fa».
Guardare al Giubileo e al futuro prossimo insieme
Sull’impegno di PROCIV-Arci per il Giubileo 2025 conta il prefetto di Roma, dott. Lamberto Giannini che sottolinea come «non si tratta sole di donne e uomini di buona volontà spinti da valori solidaristici, ma di professioniste e professionisti delle emergenze che affiancano le forze dell’ordine soprattutto nelle azioni di prevenzione. Volontari pronti a partire qualora ci fossero episodi straordinari». CSV Lazio, con cui PROCIV-Arci ha una sinergia sempre più consolidata, era rappresentato all’evento dalla presidente Cristina De Luca. «Il CSV cammina accanto a voi ed è a vostro pieno supporto nella formazione e nel creare ponti con altre associazioni sul territorio. Celebriamo con gioia i vostri 40 anni di volontariato ma guardiamo anche al futuro prossimo. Il Giubileo 2025 ci vedrà impegnati assieme per mostrare il volto dell’accoglienza a tutte le pellegrine e pellegrini che raggiungeranno Roma. Sarà un lavoro congiunto che permetterà a tutti di vivere serenamente questo anno di grandi eventi, in cui ci auguriamo di coinvolgere tanti altri giovani, futuri volontari». Armonizzare sempre più il rapporto tra Terzo settore e Protezione Civile è uno degli obiettivi condivisi anche con Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore. Anche per Sabrina Alfonso, Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma «la presenza del volontariato al Giubileo non è altro che un filo rosso che continua di anno in anno. Senza dimenticare i tanti incendi, oltre 3000, che hanno investito la regione Lazio durante l’ultima estate, uniti alle alluvioni che hanno coinvolto la parte verde e agricola di molte città. Garantire sicurezza a chi raggiungerà la città nei prossimi mesi sarà un compito condiviso». La prossima sfida per PROCIV-Arci è quella coinvolgere sempre più giovani volontari spinti da questa voglia di dare supporto a chi si trova in difficoltà. «Guardiamo al futuro con quella sicurezza e certezza – conclude il presidente nazionale Moruzzi – che nel 1984 spinse quella colonna mobile di 4000 giovani in un vero e proprio salto nel buio, per il bene comune del nostro Paese».