Quarant’anni fa nasceva la Prociv-Arci. Una scelta maturata sulla scia dell‘impegno di oltre 5.000 giovani, coordinati allora dall’Arci, che nel 1980 arrivarono da ogni parte d’Italia nei territori dell’Irpinia e della Basilicata devastati dal terremoto del 23 novembre, per rispondere all’appello disperato lanciato dalle popolazioni in attesa di soccorsi e assistenza.
Una “mission” raccolta dai padri fondatori della Prociv-Arci che il 5 aprile del 1984 iniziarono questa grande avventura. Da allora la Prociv-Arci è via via cresciuta, tanto da poter vantare oggi 160 associazioni di protezione civile presenti su gran parte del territorio nazionale, oltre 4.000 volontari e una Colonna Mobile Nazionale pronta per ogni emergenza.
Il 23 novembre, data che più di altre ha segnato l’esigenza per l’intero Paese di muovere i primi passi verso la costruzione del Servizio nazionale di Protezione Civile, è il giorno scelto dalla Prociv-Arci per celebrare questo suo anniversario. Lo farà, nell’aula magna del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, con i suoi volontari, con i rappresentanti del Dipartimento di Protezione Civile, delle istituzioni e del mondo dell’associazionismo.
Un evento che si snoderà nell’arco dell’intera mattinata, a partire dalle 9.30, attraverso interventi, proiezioni, testimonianze e tavole rotonde.
Riassumere la storia della Prociv-Arci, la storia di 40 anni di volontariato a sostegno della collettività e a difesa dell’ambiente, non è semplice perché servirebbe molto più tempo per raccontare la passione, il lavoro, le emozioni, il dolore per le frequenti devastazioni, in un Paese che continua a dover fare i conti con le sue tante fragilità, e l’impegno quotidiano sul fronte della formazione e della prevenzione dei rischi. Il quarantennale è un traguardo importante ma è anche e soprattutto l’occasione per ribadire la volontà di tutta la Prociv-Arci – del suo Presidente Celestino Moruzzi, del Consiglio Nazionale e dei suoi volontari – di proseguire lungo il cammino dell’impegno e della solidarietà tracciato dai suoi fondatori, lavorando per la Protezione Civile del futuro.